Leggende in fiore

SCUOLA: SCUOLA PRIMARIA STATALE RICCIO DA PARMA
Classe: III B, Numero studenti: 24, Città: Parma

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La ballerina papavero

In una casa di campagna viveva una bellissima

Ballerina di nome Arianna che aveva due sorelle minori.

Ballava sempre in giardino e le sue due sorelle

minori  l’’’ammiravano tantissimo.

Un giorno andò fuori a ballare anche se c’era

Tanto vento, con le sue piroette il vento faceva volare il suo tutu’ rosso splendente e i suoi capelli  neri si sollevavano nel vento.

Lo stregone del Vento aveva un caratteraccio, era capriccioso e invidioso. In più aveva una figlia di nome Tracy, anche lei era una ballerina, ma danzava molto male e cadeva molto facilmente.

Lo stregone, ogni volta che vedeva Arianna piroettare insieme a lui, si arrabbiava sempre di più… Arianna aveva un talento naturale e stupefacente.

Così un giorno le Stregone preparò una magia…che fece su Arianna.

….mentre la ragazza ballava, le sue gambe diventarono uno stelo verde e sottile, il suo tutù rosso si trasformò in tanti petali rossi, sottili e delicati, i suoi capelli diventarono sottili stami neri.

Arianna diventò un bellissimo e delicatissimo fiore rosso!

Lo Stregone fu contento dell’azione che aveva fatto, ma nonostante tutto sua figlia non divenne la ballerina più brava. L’invidia che entrambi provavano per gli altri non la faceva danzare con leggiadria.

Anche se Arianna diventò un fiore continuava a danzare benissimo fra l ‘oro delle spighe di grano, e il ventofaceva volteggiare i suoi meravigliosi petali rossi.

La gente chiamò questo fiore papavero!

L’incantevole rosa di nessuno

Tanto tempo fa, in un giardino di una villa, viveva una strega egoista. Il giardino della strega era pieno di fiori e piante di ogni genere: mughetti, bocche di leone, papaveri, tulipani, tarassachi, jinco biloba, betulle e tanti altri. L’ingresso era chiuso da un cancello d’argento splendente, ai lati c’erano due statue di giganteschi e terribili pipistrelli.

Al centro del giardino c’era il fiore più bello di tutti: una rosa!

Questo incantevole fiore aveva delicatissimi petali a forma di cuore, morbidi come velluto, quindi veniva ammirato da tutti gli abitanti del villaggio che di nascosto entravano nel giardino e portavano via i boccioli più belli.

Un giorno la strega si infuriò tantissimo e fece un incantesimo al suo giardino: fece comparire una siepe alta cinque metri tutt’intorno alla pianta di rose.

Nessuno poteva più rubare quei meravigliosi fiori…ma allo stesso tempo non potevano nemmeno più essere ammirati da nessuno!

Dopo un po’ di tempo comparve nel giardino la Fata dei fiori, era infuriata. Fece sparire la siepe ma sui gambi delle rose fece comparire spine appuntite!

Era una punizione per la strega egoista che non voleva condividere con nessuno i suoi fiori meravigliosi e per gli abitanti, che non rispettavano la Natura, strappando i rami senza riguardo.

Da allora non ci sono rose senza spine.

La bellissima campanella

In alta montagna viveva una vecchina di nome Luisa, abitava vicino ad una chiesetta piccola e dispersa fra i monti, la chiesetta era molto carina, luminosa, piena di colori e tante persone ci andavano a pregare perché era accogliente e silenziosa.

Luisa era molto anziana, aveva 93 anni, era bassa e un po’ gobba… era molto molto saggia. Indossava sempre un grembiulino con i cuoricini rossi e zoccoli di legno rossi.

Luisa, proprio perché era molto saggia, sapeva leggere i segnali del cielo. Un giorno si accorse che stava arrivando una bufera di neve e corse ad avvisare gli abitanti del villaggio lì vicino. Loro non la ascoltavano e dicevano: “Cosa vuoi che sappia quella vecchietta!!”.

Il paese era incantevole: molto grande e colorato, tutte le case erano dipinte con colori diversi, rosso, blu, viola…

Gli abitanti invece non erano tanto gentili, rispondevano male alla povera Luisa, ma si sbagliavano.

Arrivò infatti la neve!!!!

Dato che la vecchina aveva il compito di suonare le campane della chiesetta, lo fece… appena iniziò a nevicare… forte, sempre più forte!!!!

Le campane suonarono così forte che le nuvole si ruppero!!!!

Il villaggio era salvo!!!!

In quel momento apparvero le Fatine del Bosco e trasformarono i fiocchi di neve in piccoli fiori bianchissimi. Il MUGHETTO! Il mughetto ha fiori piccolissimi bianchi a forma di campana, per ricordare la magia di quelle campane che salvarono gli abitanti della montagna.

Come il leone si trasformò in fiore

Ci troviamo nella savana africana, un’immensa pianura che si estende a vista d’occhio . in questo ambiente selvaggio vivono gnu, zebre, giraffe, gazzelle, elefanti che vivono in branchi minacciati dalle leonesse affamate, mentre i leoni proteggono i piccoli dai pericoli.

In certi periodi dell’anno le piogge sono poche e brevi, la savana è arida e l’erba è secca, rischia di bruciare.

Nella savana si trovano anche villaggi.

In uno di questi villaggi, fatti di case di paglia, legno e fango, viveva uno stregone buono di nome Giluff.

Non tanto lontano dal villaggio viveva anche un branco di leoni, uno in particolare, il capo branco Din, proteggeva gli abitanti dai pericoli.

Un brutto giorno, i leoni cattivi, decisero di attaccare il villaggio.

Din decise di proteggere le persone che lo amavano e lo rispettavano.

Lottò con i nemici e vinse, purtroppo però venne gravemente ferito.

Stava talmente male che Giluff non riuscì a guarirlo. Il povero e coraggioso Din morì.

Allora lo stregone decise di trasformarlo in un fiore: LA BOCCA DI LEONE, per fare in modo che nessuno si dimentichi mai del coraggio del grande Din.

Questo fiore è di tanti colori, ma se osservate in modo particolare quello giallo vedrete che sembra un muso di un leone, se usate l’immaginazione si vede che i petali sembrano occhi che vi guardano.

Tarass, il tarassaco

Tanto tempo fa un bambino di nome Tarass aveva un gran desiderio di andare sul Sole e sulla Luna.

Tarass aveva capelli ricci, occhi grandi e verdi e un bel nasino a patata.

Il prato dove Tarass giocava e passava giorni e notte a sognare di realizzare il suo desiderio era verde brillante, al mattino presto si copriva di gocce di rugiada che brillavano sui fiori.

Un giorno Tarass stava giocando nel suo giardino con il pallone ma la mamma lo chiamò per andare al mercato.

Mentre andavano al mercato videro un anziano signore che chiedeva le elemosina. La famiglia di Tarass non era ricca, ma la mamma decise di dargli quello che poteva, era una signora molto generosa e altruista.

Il vecchietto disse: “ Grazie, vi saprò ricompensare!”.

Passarono gli anni, Tarass non perse il suo desiderio, decise di costruire un razzo per compiere il grande viaggio.

Quando il razzo fu pronto decise di partire…. Il razzo si mise in moto, salì, salì, salì nel cielo…. Ma ovviamente, come era prevedibile, il razzo cominciò a precipitare e si schiantò al suolo!!!

Il povero Tarass rimase ferito gravemente…in quel momento comparve il vecchietto che anni prima aveva incontrato andando al mercato che disse:

“ Tarass, io sono un mago, ti darò la pace!!! Non tormentarti più, vivrai per sempre felice!!”

Il mago lo trasformò in un fiore: all’inizio della sua vita giallo e tondo come il Sole, poi bianco e leggero come la Luna, il TARASSACO.

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