DOLCE FIORELLINO
Mio bel fiorellino, sei forse il bucaneve?
Ci sei solo tu che sotto il fiocco lieve
resisti al freddo inverno senza paura,
curvo lo stelo, la foglia sicura,
bianco come il latte, dal petalo leggero,
al pari di un custode, fedele messaggero…
che dopo tanto freddo verrà la primavera,
allora nei giardini da giorno fino a sera
di mille colori si tingerà l’intorno
e quando la rondine avrà fatto ritorno
ecco il glicine pendulo, la rosa, il girasole,
la dalia, la gerbera e il bel mazzo di viole,
il tulipano rosso, il papavero vermiglio
e poi di lontano la ginestra sul ciglio
del sasso di montagna o lungo la siepe,
dentro ad una crepa oppure sulla rupe.
Gli allegri gerani sorridon dai balconi,
son di tanti colori e da veri campioni
resistono al gran sole, al tuono, alla pioggia,
e quelli ‘scendenti’ di loro fanno sfoggia
dai muri delle case, dentro le ‘coccette’, ***
che posson esser grandi oppure piccolette.
“M’ama non m’ama..” sfogliando la margherita
l’innamorato interroga l’amor della sua vita.
Ci sono ciclamini, e primule e orchidee
che han delle fattezze simili alle Dee.
I bei giacinti a grappolo dal grande profumo
una volta odorati non li scorda nessuno.
Gli iris di un azzurro che ricorda il cielo
le zagare della sposa che indossa il suo velo,
sono i fiori d’arancio oppure di limone,
si portano nel mazzo in ogni stagione.
Simbolo di purezza è pure il bianco giglio,
lo tiene Sant’Antonio accanto come un figlio.
Se vogliamo giocare c’è la bocca di lupo
stringiamone i petali, ha le labbra di un pupo!
Poi giunge un momento al fine della vita
nel quale con rispetto un fiore c’invita
a rendere omaggio ai nostri defunti,
onorando la memoria dei cari congiunti.
Ed ecco il crisantemo di petali rigonfio
rotondo, cicciottello, simbolo del trionfo
della vita sulla morte, da buio e oscurità,
per essi accanto a Dio una nuova immensità,
un tunnel di luce li porterà lontano
saranno solo gli Angeli a condurli per mano!
** Sono dette ‘cocce’ a Jesi i vasi contenenti i fiori e le piante
La poesia è stata elaborata da Marinella Cimarelli in un laboratorio a classi aperte tra la IV A e la IV B.