LA TRECCIA DI PAGLIA FA LA NOSTRA STORIA

SCUOLA: SCUOLA PRIMARIA CARLO COLLODI
Classe: IV B, Numero studenti: 13, Città: MONTAPPONE

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L’ANTICA ARTE DELL’INTRECCIO DELLA PAGLIA

Nei comuni di Montappone e Massa Fermana , presso la provincia di Fermo, fiorì, a partire già dall’inizio del  XIX secolo, l’industria dei CAPPELLI di PAGLIA.

Il cappello di paglia è formato da un tessuto di fili o steli di grano, di vario numero chiamato “TRECCIA”. Per ottenere il cappello si cuce detto tessuto con un’apposita macchina.

 

“ Tant’anni fa de notte dopo cena,

sottovracciu  lu  mazzu  de la  paja,

da che vicinatu  se  java  a  veja,

a ntreccià a la luce de la citilena.

 

Piano piano la treccia criscìa

E tante chiacchiere pure se facìa…”

 

 

 

[Stralci dalla poesia in dialetto montapponese

“Magia, pura fantasia?”,  scritta nel 1998

da “Mennechetta”, umile donna che ha rappresentato la tradizione locale.]

“Il Cappellaio, un tempo se ne andava

Dal paesello, per due mesi, almeno,

Nella bella stagione, e camminava

La stanga in spalla e la speranza in seno.

….

Di casa…, o voi di casa…ripeteva,

Appressandosi al vecchio casolare,

….   E ognun chiedeva

Ora un cappello, or  l’altro, da provare!”

 

 

 

[Stralci dalla poesia di Arturo Sardini

“Il Cappellaio”, 1984.]

Adesso andare “a veglia”  o  “a  venne

co  la  stanga”

non si usa più,

e con le mani la paglia  non si

intreccia  più!

Solo noi alunni ci siamo dilettati

in questa nostra antica tradizione

per produrre, per voi,

un  FIORITO  CARTELLONE!!!

 

[Alunni 4 B -Montappone]

 

 

 

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