IL MIRACOLO DEI FIORI

SCUOLA: G.VERDI CAFARO
Classe: IV H, Numero studenti: 19, Città: ANDRIA (BAT)

IL MIRACOLO DEI FIORI Apri questa foto a grandezza naturale.
  • amici in fiore

In un giardino della città di “Fiorilel”, viveva con i nonni un bambino di nome Celeste. Abitava in una piccola casetta colorata, dal tetto rosso, dalla facciata verde e a cui si accedeva attraverso una porta di legno tinteggiata di blu. Celeste trascorreva il suo tempo libero a giocare con i suoi cinque amici, a coccolare il suo gattino e a raccogliere i fiori per la sua nonnina.

Ogni volta che sia Celeste che i suoi amici raccoglievano e portavano i fiori ai loro nonni e genitori, le piccole casette in cui abitavano si coloravano di mille colori e di intensi profumi. Ma la dolce nonnina di Celeste li utilizzava anche per adornare i suoi cappelli, che adorava esibire quelle poche volte che andava in città.

Un giorno Celeste e la nonna andarono in città. Durante il tragitto incontrarono un signore molto strano che chiese a Celeste:- Bambino, come ti chiami?- Il piccolo rispose:- Mi chiamo Celeste!- allora il signore continuò:- Li hai raccolti tu quei fiori che ha in testa tua nonna?

– Sì! Io con i miei carissimi amici. Perché me lo chiede?- rispose il bambino.

Il signore continuò:- Perché quei fiori sono magici!-.

Purtroppo, dopo qualche giorno, la povera nonna si ammalò gravemente di una malattia sconosciuta ai medici del paese e quindi impossibile da curare con le solite medicine.

Celeste era molto triste. E mentre piangeva nella sua cameretta, si ricordò di cosa aveva detto lo strano signore che aveva incontrato qualche giorno prima. Pensò ai fiori che erano stati definiti magici e si ricordò che non erano fiori del prato ma erano quelli che erano caduti dal grande albero posto davanti alla sua finestra. Ebbe così una splendida idea. Raccogliere i fiori di quell’albero.

Corse in giardino e giunto sotto il grande albero vide i magnifici e magici fiori. Ma erano troppo in alto e, quindi, impossibile per lui da raccogliere. Aveva bisogno di aiuto. All’improvviso, come se gli avesse letto il pensiero, il suo amico gatto, con un balzo era già sull’albero. In men che non si dica era già sceso e aveva raccolto un bellissimo mazzetto di fiori. Il piccolo Celeste pensò di utilizzarli per preparare una gustosa bevanda per la nonna, la quale subito dopo si sentì meglio, tanto da sembrare guarita. Anche i medici del paese ne furono stupiti.

Da allora i fiori furono utilizzati per preparare medicine oltre che per rallegrare tutti quanti con i loro colori e la loro allegria.

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