E il parco rifiorì!
In un giorno di primavera, alcuni bambini guardavano curiosi dalle vetrate del reparto di Pediatria dell’ospedale. La loro attenzione era attirata da un vero e proprio mare di alberi e cespugli che si trovava nove piani più in basso: era un grande parco.
Mentre si sforzavano per vedere particolari troppo lontani, arrivò in volo proprio dal parco un uccellino ed i bimbi gli chiesero se ne conosceva la storia.
L’uccellino raccontò: – È un giardino all’inglese con anche un lago. Una volta quel parco era molto bello, pieno di fiori e curato. Tantissime persone lo visitavano e passavano il loro tempo libero passeggiando lungo i suoi sentieri. Ad un certo punto però nessuno se ne prese più cura: gli alberi e i cespugli crebbero disordinatamente, i fiori si seccarono soffocati dai rovi, le statue che abbellivano il giardino si annerirono… Anno dopo anno, i visitatori diminuirono e il giardino, sempre più triste e deserto, fu dimenticato!
Che peccato! – dissero i bimbi – Eppure non sarebbe difficile far rifiorire il parco. Qui, nella scuola dell’ospedale, facciamo germogliare i semini dei fiori e li curiamo per farli crescere. Se avessimo i semi dei fiori del parco, potremmo preparare dei vasetti con le piantine da trapiantare.
L’uccellino ebbe un’idea: volò nella serra vicino al lago, dove c’era un mobile con cento cassetti che contenevano i semi dei fiori dimenticati e li portò ai bimbi che misero all’opera i loro pollici verdi. Grazie alle loro cure, nacquero le nuove piantine che i bimbi, ormai guariti, si portarono a casa. Nei giorni seguenti si fecero accompagnare dai genitori al parco dimenticato e trapiantarono tutte le piantine: margherite, rose, primule, ortensie, lillà, plumosie, viole del pensiero, non ti scordar di me…
In poco tempo il parco esplose di fiori colorati. Nell’aria si sprigionarono profumi che attiravano farfalle, api, falene e coleotteri. Ne trassero vantaggio anche gli orti e i frutteti della città: i fiori donavano il nettare in cambio del trasporto del polline, garantendo frutti e ortaggi in quantità.
E tanti visitatori ritornarono al parco per godere di quel luogo e del profumo dei suoi fiori che li faceva sentire più allegri e rilassati. Con i biglietti d’ingresso furono pagate le spese per la potatura degli alberi e per la pulitura delle statue.
I bambini, soddisfatti del loro lavoro, si presero l’impegno di continuare a curare i fiori e a conservarne i semi per nuove piante, comprendendo che la loro bellezza apre il cuore e aiuta a capire meglio il grande dono della vita.
ALUNNI DELLA PLURICLASSE SCUOLA IN OSPEDALE CASTELFRANCO VENETO
Istituto Comprensivo 2
Ciao a tutti,
sono l’insegnante della Scuola tra le nuvole.
La storia che avete letto è frutto della fantasia dei bambini, il parco e la villa Revedin Bolasco, però, esistono davvero . Il loro restauro è stato possibile grazie al reperimento di fondi europei e regionali e grazie allo stanziamento di fondi dal bilancio dell’UNIPD.
Le aperture al pubblico del Parco e della Villa, come ad esempio le giornate FAI, dal 2011 ad oggi sono state possibili grazie al lavoro di volontariato organizzato dall’associazione Bolasco Domani Onlus.
Nella Scuola tra le nuvole , all’interno del reparto di Pediatria dell’ospedale di Castelfranco Veneto, i bambini con i pollici verdi fanno nascere e curano per davvero le piantine di fiori.
(Foto del parco tratte dall’archivio Bolasco Domani onlus)
Mi sono emozionata e commossa quando ho letto la storia scritta dai bambini che dall’alto del reparto di pediatria al nono piano dell’ospedale hanno seguito davvero la storia del parco, vedendolo mutare nel tempo e “rifiorire” alla sua originaria bellezza. E’ una storia, magnificamente rappresentata nel poster tridimensionale, che a noi adulti ricorda che esistono dei valori, perchè dietro a queste azioni, che per loro sono un gesto normale, si coglie il contributo sociale e relazionale che viene offerto ai bambini e alle loro famiglie, che continua anche quando tornano a casa. L’associazione Bolasco Domani Onlus è onorata di aver dato un piccolo contributo e di avere come amici queste bambine e questi bambini che con i loro insegnanti riescono a donarci fiducia e positività.
Bravissimi bambini e brava maestra!